Un po’, almeno un po’ di buon senso non guasterebbe. Soprattutto in politica.
 
1. Provo a mettermi in una testa leghista di molti comuni del Nord (solo del Nord leghista?) e mi faccio qualche domanda:
- Se impedisco il culto ai musulmani, chiudo moschee con le scuse più varie, li ostacolo in tutti i modi, a cosa miro?
- Che si convertano in massa al cattolicesimo?
- Che se ne tornino al proprio paese anche quando non c’è più?
- Che vadano via abbandonando fabbriche, negozi, servizi che già così come stanno reclamano più manodopera straniera perchè quella italiana non basta?
- Ho un obiettivo razionale in questo impedimento al culto islamico o lo faccio solo per dispetto?
- E in questo modo ritengo che loro accettino tranquilli?
- Non temo che invece diventino sensibili a propagande di radicalizzazione, che si creino malessere sociale e magari rivolte e poi sempre più socialità degradata per i miei figli, i miei nipoti nel prossimo futuro?
- Sono proprio sicuro che mi sto comportando con buon senso?
  
2.Ora cerco di entrare nella testa di un sostenitore dei politici delle maniere forti per risolvere la questione degli “immigrati irregolari”. E a lui(me che faccio lui) chiedo:
- Cosa bisogna fare con gli “immigrati irregolari”?
- Risposta semplice di me(che faccio lui) sostenitore di un politico delle maniere forti: li intercettiamo, li dichiariamo immigrati irregolari, li espelliamo dal territorio nazionale con un bel foglio di via.
D’accordo. E poi?
- Tu, sostenitore di un politico delle maniere forti, pensi che loro riprendano i rottami di barchette e se ne tornino da dove sono scappati? E che nel frattempo alloggino all’hotel Hilton e passino una bella vacanza in Italia e non vadano invece a ingrossare i senza fissa dimora nelle stazioni ferroviarie e piazza, parchi, giardini, ecc.?
Scrive su Avvenire del 12 marzo Maurizio Ambrosini, uno dei maggiori esperti in materia: “in effetti nel 2023 nell’Unione Europea su 430.560 decreti di allontanamento nei confronti di immigrati irregolari, soltanto un quarto circa si è tradotto in ritorni. Ancora più magro il bilancio italiano: 4.751 rimpatri, pari al 16,8% dei provvedimenti di espulsione”.
- Ehi amico, non ti viene il sospetto che gli altri, i “clandestini”, entrino nel sottobosco sociale che confina spesso con quello criminale?
Ma questa volta il mio amico sostenitore di un politico delle maniere forti ha la risposta pronta:
- L’Europa sta varando un nuovo sistema di espulsione rapida, che comprende anche “hub di rimpatrio” in paesi terzi. Cioè una volta che uno è dichiarato immigrato irregolare, lo prendiamo e portiamo da qualche parte fuori dell’Europa.
Scusa, mio paziente amico per le maniere forti - senza dirti niente sui diritti umani violati, sul tradimento degli ideali europei, altrimenti mi accusi di essere un radical chic - ti chiedo: hai idea di cosa comporti un movimento di centinaia di migliaia di persone dall’Europa a “paesi terzi” (quali)? Quanti aerei, navi, treni? Quanto personale di polizia impegnato? Quanti accordi con i paesi terzi e quanti soldi? Tutto facile? Sicuro che quel 16,8% diventerà il 100%?
Che non ingrasserà nuove agenzie create ad hoc che succhieranno soldi dalle casse europee?
Sei proprio sicuro che stai riflettendo con buon senso?
  
(3. Poi se fossi in America di questi tempi chiederei al mio vicino di casa trumpiano:
- Scusa vicino, secondo te, insistendo con l’idea di far diventare il Canada il 51° stato USA, non si ottiene come sicuro risultato la rinascita del nazionalismo canadese? E qui tralascio le altre questioni tipo Messico, Groenlandia, Panama, Gaza?
Precisazioni: ovviamente la domanda non la rivolgerei a Trump ma al vicino di casa trumpiano)
  
Ma dov’è finito il buon senso in politica?
  
La domanda successiva, più difficile, sarebbe: perché è scomparso il buon senso in politica?
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