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Home del 6.1.2025
I lunedì dell'antropologo a domicilio
6 gennaio 2025
Ne è valsa la pena? Quanto vale la libertà?
Anche questo 2025 si apre in mezzo alle guerre. Ciò che di esse più di tutto mi turba sono le vite innocenti che travolgono. Penso che sia nostro dovere, di paese in pace (ci si augura per sempre), prima ancora di valutare gli obiettivi di una guerra, di riflettere - senza mai smettere - sui suoi costi umani.
Ho visto recentemente un film norvegese, “Numero 24”, di John Andreas Andersen, bello in quanto problematico, sulla Resistenza di quel paese al nazismo. Mi ha riproposto alcune domande che io qui voglio girare a chi mi legge, senza dare – qui e per ora - a esse una risposta chiusa. Preferisco che aleggino come domande. E che si trasformino in altre domande. Preferisco che eventualmente se ne discuta, consapevoli che non c’è una sola risposta e che comunque nessuna può essere definitiva, come mostra il dialogo della sequenza del film che qui ripropongo.
C’è un eroe della resistenza norvegese, Gunnar Søstenby, che parla ai ragazzi di una scuola. Testimone della resistenza, continua a diffonderne i valori. Come in Italia fanno tanti testimoni della Resistenza o, su un altro versante, della Shoah. Nel film c’è un dibattito dopo la conferenza di Søstenby, che si sviluppa sulle implicazioni della guerra quando fa smarrire le sfumature e rende tutto bianco o nero. Amico o nemico. E innocenti o colpevoli.
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