I lunedì dell'antropologo a domicilio

Due piccole note del 18.11.2024 
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SUGGERIMENTI DI METODO
1. Siamo a casa di una persona che ha accettato di raccontare la sua storia. Serve una telecamera, va bene anche quella dello smartphone. Posizionarla verso la persona che parla e “abbandonarla” là. Cioè non badare a essa se non quando insorge un problema tecnico. Lo strumento tecnologico è necessario, ma non deve essere il centro dell’incontro. Che è invece proprio l’”incontro”.

2. Rompere il ghiaccio: essere cordiali, sorridenti. Ma questa non è una “tecnica metodologica”, dovrebbe venir fuori dal piacere di stare con qualcuno e mettersene all’ascolto. Mostrandolo questo piacere, questa volontà di ascolto. Il resto viene da sé.

3.  Chiedere qualcosa di preciso? Sì, all’inizio, domande. Su cosa? La via più comoda è chiedere di cominciare dall’inizio della vita, la famiglia, l’infanzia, poi la maturazione. Un professionista della raccolta di storie di vita ha una griglia mentale e quando sente che vi sono salti da un tempo a un altro, magari interviene con domande che possano illuminare ciò che è rimasto al buio. Ma noi seguiamo un’altra strada. A noi deve bastare ciò che viene raccontato (la persona è come se ci dicesse: “è questo ciò che voglio raccontarti, non altro. E’ ciò che mi interessa che tu senta”). Se poi è il nostro stesso interlocutore a chiederci ulteriori domande, allora possiamo farle seguendo una griglia di fasi della sua vita fino al presente. Oppure cedere alla nostra curiosità verso questo o quest’altro momento della sua vita.

4. NON INTERROMPERE MAI! Evitare di bloccare e poi far deviare il flusso della parole per soddisfare una propria curiosità su questo o quest’altro. Sarebbe un segnale implicito – magari involontario - che ciò che stiamo ascoltando da lei/da lui non ci interessa molto.

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Propongo la lettura di un'intervista ad Anna Foa, in un periodo in cui molti si schierano da una parte o dall'altra come tifosi di una partita di calcio. Fa bene leggere le argomentazioni di chi appartiene ad un campo e prende in considerazione le ragioni di un altro campo.
(Grazie a Sara Carbone, autrice dell'intervista, che me l'ha segnalata)

(Clicca sull'immagine per andare all'intervista)



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